Giovan Bartolo Botta

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Le intervistazioni sull’Atletico San Lorenzo 2 con Giovan Bartolo Botta

In video on dicembre 21, 2014 at 12:49 PM

riprese e montaggio di Luigi Celebre

Cronache Atletico San Lorenziadi 41

In Cronache Atletico San Lorenziadi, video on dicembre 1, 2014 at 6:25 PM

Solidali nella notte

Manuel Neuer, estremo difensore teutonico, salito sul tetto del globo grazie ai Mondiali calcistici carioca portati a casa in anni di reggenza governativa trabagliadora, si diletta a sollevare il suo regale dito medio davanti alla mia corrugata fronte. Sono stato appena sconfitto da lui alla playstation in un match pallonaro virtuale all’ultimo indice su tasto del joystick. L’ennesimo. Siamo entrambi calciatori. Ambedue difendiamo i colori dell’Atletico San Lorenzo. Io sono in rosa dai tempi della famigerata seduta plenaria presso il dehors del Bar Marani. Albori del calcio popolare. Lui no. Io appartengo alla vecchia scuola, sono un flebile cordone ombelicale attraverso il quale la società rossoblu specchietta allodole provando a tenere in vita un legame con il suo passato. Lui simboleggia il mutamento della zona Castalia. Il cambio di rotta. L’hashtag twittoso. Il novizio che disavanza. Acquistato dalla nuova dirigenza atletica di matrice saudita che decise di rilevare la squadra dopo la sbornia lavicamente colata e cementata abbattutasi sul quartiere aureliano per volontà della giunta comunarda progressista, è stato il primo di una lunga serie operazionale fasulla che ha tramutato l’ex compagine figlia del popolo in un coacervo di fatturame borsisticamente quatabile. Ormai come bacino d’utenza siamo diventati la prima squadra della capitale. Il nostro impianto sportivo in manto biliardo, edificato da una ditta belga al centro della Piazza Campana, presenta una capienza pari a trecentocinquantamila posti. Regolarmente esauriti. Abbiamo più abbonamenti noi che il magazine meneghino della Via Solferina. Emittenti televisive dell’intero globo terracqueo intentano una corte degna del Casanova rialtino pur di accaparrarsi i diritti per la messa in onda delle nostre scorribande sportive. Le trasferte paiono adunate woodstockiane. In confronto ai concerti dei Take That imperava il gelo polare artico. Noi atleti siamo obbligati da contratto ad adempiere ai gravami tipici del calciatore-divo. Ospitate nei salotti emittenziali a disquisire sul nulla, cene di gala, blaterizio del superfluo sul divano del Fazio e via discorrendo. Elencando. Dieci procuratori si destreggiano attorno alla nostra persona come satelliti attorno a Saturno intortandoci attraverso un idioma tecnico-finanziario-giuridico che ci procura cefalee a grappolo. L’eritopoietina dopaminica ci viene somministrata a intervalli regolari di trenta minuti. Possediamo apparati muscolari simili al sistema buccinale della show girl Alba Parietti. Dei miei compagni del periodo spensierato non ho più saputo nulla. La notte del golpe, alcuni di loro, che si opponevano strenuamente all’arrivo della cordata speculativa, vennero fatti salire su auto blu pittate grazie al metodo Rolfing. Da allora non se n’è più saputo nulla. I vecchi dirigenti vennero fatti fuori ‘alla romana’. Una congiura di palazzo. L’ultimo afflato del capomastro Andrea detto il Greco, prima di soccombere sotto il peso dell’ennesima cambiale, fu una dedica agli affetti più cari: tu quoque Pasquale fili mi. Smarrite anche le tracce dei nostri autoironici tifosi, obbligati da un gruppo paramilitare privato di proprietà della Omologator Shop (gigantesco centro commerciale) a lavorare nel reparto cosmesi all’eternit. Al loro posto, turisti nipponici intonano repertori mengoniani diretti da madre Maria Goretti. Coro dell’Antoniano. Ci alleniamo ad orario minerario colonico. Il regime alimentare delle nostre diete è affidato alla Monsanto. Nonostante i nostri attici paiano ginecei, la dirigenza monitora costantemente la nostra attività sessuale. Sulle teste incombono polizze a tutela della salute stipulate dalle maggiori compagnie assicurative mondiali.
Nonostante sia diventato una macchina da soldi… non sono felice.

Il campo lo titillo a dosi omeopatiche. Mister Fabio Capello, l’allenatore della era speculativa, mi considera elemento superfluo. Vengo obbligato quotidianamente a cospargere grasso animale sul cuoio capelluto del mio collega Cristiano Ronaldo, giunto a San Lorenzo a bordo di un volo charter privato atterrato direttamente sulla Piazza Sannita. Visioni psicomotorie coppoliane. L’unico momento di riflessione lo trascorro sulle rive del lago New Ness. Apertosi tra la via Sabella e la via Volscia del quartiere aurelico. Le autorità decisero prima di subito di metterci mano, immaginando lauti dobloni. Dalla Scozia fu fatto arrivare il famigerato mostro Nessie, convinto al trasferimento ittico grazie ad un’offerta spudorata: 300 milioni di euro al netto annui. Da riversarsi sulle spalle del contribuente. Nessie sarà pure un draghetto simpatico, ma è vizioso da incutere repellenza. Ingolla unicamente Barbaresco pedemontano. Sganascia caviale. Il suo setto nasale è perennemente in settimana bianca e, dulcis in fundo, molesta i turisti ricattandoli sessualmente in cambio della foto con autografo. Ai vecchi residenti è stato imposto il piano ‘Nerone’. Alloggio dato alle fiamme. Indennizzo da paese del dodicesimo stato. Stamberga in legno compensato edificata oltre i confini del terzo dei raccordi anulari circonferenti il quartiere montessoriano.

Eppure sembra ieri… quando spostandosi su locomotori di fortuna, raggiungevamo la ridente Ciretano Laziale al fine disputaggio trasferta. Trasferta conclusasi con un passivo talmente pesante per i nostri colori da indurci ad affogare dilemmi in caraffe ricolme. Pendolino Gesualdo detto Risorto, apriva le marcature nel solco della domenica avventizia. Trenta secondi dopo gli avversari erano avanti di ventisei punti. Quante risate. Anche Walter Chiari non sarebbe riuscito a solleticare i diaframmi dei presenti in maniera così scomposta. Terminati i novanta primi agonici, si sganasciò di bolo presso la taverna ‘Hansel e Gretel’. Cucina selvatica. Il captatore immaginifico Abbissu Artigiano, dopo aver impartito alla tavolata una lectio magistralis sul disturbo bipolare sofferto dai bronzi riacesi in tardi anni novanta, decise di imbracciare la Rollerflex rubata a Tom Jobim, per realizzare un documentario su di noi dal titolo: I ragazzi dello zoo SanLorenzino. Disponibile su DVD al centro commerciale Omologator. Via dello Scalo San Lorenzo. numero civico soppresso. Parcheggio interno per Berlina. Tiratura limitata. Prezzi modici: 300 euro.

Pesce d’aprile fuori stagione.

‘Gente della scena’ partecipa all’iniziativa up2u! su lastampa.it

In video on gennaio 8, 2014 at 7:13 PM

http://iniziative.lastampa.it/up2u/video/gente-della-scena/

up2u è il primo talent contest dedicato ai nuovi interpreti della realtà che sognano il palcoscenico: giovani artisti della parola, del gesto e dell’espressione corporea in cerca di un’occasione per farsi conoscere dal grande pubblico e affermarsi nel mondo del teatro.”

Per votare, ci si può iscrivere qui.

Il giorno prima della fine

In video on dicembre 12, 2012 at 6:26 PM

Il Giorno prima della Fine, web serie, episodio 1

Antigone fotti la legge al Sally Brown Rude Pub (registrazione integrale)

In video on novembre 22, 2012 at 7:43 PM