Giovan Bartolo Botta

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Il sogno del teatrante

In polverie o poesie on ottobre 18, 2009 at 4:51 PM

Il sogno di un teatrante
è un’articolazione
che non faccia scherzi
una laringe che non abbia spasmi
corde vocali che non somiglino
ad avanzi
né brutto, né bello, né furbo, né pirla
ma particolare
deformato nei punti giusti
con un cervello
proiettato in avanti
e che recita per una vita intera
calcando palchi
ricevendo solo apprezzamenti
il sogno di un teatrante
è non dover badare agli interpersonali
non dover rispettare appuntamenti
coltivare legami inesistenti
né buono, né stronzo, né agitato, né calmo
ma particolare
incomprensibile in alcuni momenti
con un cervello proiettato in avanti
e che recita per una vita intera
calcando palchi
ricevendo solo riconoscimenti
che non deve scopare
o farsi scopare
o pagare
per lavorare
non ha uffici da contattare
solo sui testi
si deve concentrare
e che recita per una vita intera
calcando palchi
talmente bravo
da resuscitare i morti.

Dategliene una seconda

In polverie o poesie on ottobre 18, 2009 at 4:43 PM

Non fategliene
una colpa
amici e parenti
che avete scommesso
su di lui
se ora
sta fallendo
e deludendo le vostre aspettative
dategli un’altra
possibilità
dategliene
un’altra
chiunque nella vita
necessiterebbe
di una seconda chance
così da poter
gareggiare in una seconda
manche
non additatelo
come il peggiore
dei mali
o la più grande
delle vostre vergogne
capisce poco
di quello che gli sta succedendo
il fisico lo sta sgambettando
la mente
dicono gli altri
lo sta ingannando
dategli un’altra possibilità
dategliene un’altra
chiunque nella vita
necessiterebbe
di una seconda chance
ma deve essere ora
adesso
in questa esistenza
nel medesimo
tempo e luogo
dategli un’altra possibilità
anche Jean Pierre Papin
con una seconda possibilità
farebbe tutta un’altra carriera.

Agenti e casting director

In polverie o poesie on ottobre 18, 2009 at 4:42 PM

Agenti e castisti
per le strade
invocano curriculum
domandano
invocano curriculum
agenti e castisti
per le strade
invocano curriculum
domandano
invocano curriculum
poi non ti rispondono
indi non ti contattano
infine ti dimenticano
al più ti bruciano
agenti e castisti
sulle strade
combattono le produzioni
a colpi
di personaggi
già affermati
si riducono gli spazi
scompaiono gli attimi
agenti e castisti
per le strade
invocano curriculum
ma non si sentono sicuri
non accettano scommesse
se non già vinte in partenza
agenti e castisti
agenti e castisti
disperazione degli artisti
esasperazione degli artisti.

Alla canna del gas (o quasi)

In polverie o poesie on ottobre 12, 2009 at 10:21 am

Continuavano a stressarci
a telefonarci
giorno e notte
soprattutto notte
trattavasi del produttore
e del regista
“stronzi, dovete promuovere
il prodotto o questo film
non se lo inculeranno
manco gli orsi polari
al polo”
noi attori
la si pensava
di chiedere la scorta armata
allo stato italiano
nessuno moriva dalla voglia
di promuovere un prodotto
dove si era saldato il quibus
per farlo
tutt’ al più
ci si vergognava un po’
per aver dato mano al conto
sapevamo che le strade del signore
non sono infinite
quelle del cinema
ancora meno
nelle pause
tra una scena e l’altra
bastava un’occhiata
per non far arrivare
il discorso
su quota e modalità
di pagamento
tutti tiravamo
al ribasso
accampavamo scuse
inscenavamo
tragedie familiari
“sì, ho pagato per
recitare in questo film
ma il fatto è che mia nonna
sta tirando le cuoia e volevo
darle questa soddisfazione
prima che raggiunga
maria madre di dio…”
“sì, ho pagato per
recitare in questo film,
ma l’ho fatto così,
per provare qualcosa
di inebriante,
di nuovo,
come una nuova droga
o similia…”
“sì, ho pagato per
recitare in questo film,
l’ho fatto sotto consiglio
del mio agente (che non aveva)”
cazzate! solo cazzate!
bastava guardarci in faccia
per capirlo
il fatto è che
chi più chi meno
eravamo alla canna del gas
e che casomai
il gas pensasse
di averla vinta
meglio lasciare traccia
su questa terra
della propria esistenza.